In attesa di incontrare la nostra autrice, Elisa Mazzoli, a Chiari (BS) il 26 e 27 maggio, alla Fiera del Bambino Naturale, abbiamo pensato di intervistarla per voi.

Cosa c’è di meglio di una bella storia per far addormentare serenamente un bambino? Semplice: una bella storia raccontata da mamma e papà! Buona notte amore mio, il nuovo libro della scrittrice e narratrice Elisa Mazzoli, illustrato da Chiara Tassinari, nasce proprio da questa consapevolezza: i piccoli, dopo una lunga giornata piena di esperienze, gioie e dolori hanno bisogno di un momento speciale in compagnia delle persone più care. Hanno bisogno di una storia, di contatto, di vicinanza e di amore.

Elisa Mazzoli, lei è molto impegnata in programmi di promozione della lettura ad alta voce rivolta ai bambini presso enti quali scuole, biblioteche e librerie. Com’è nata questa sua passione?

È nata ventidue anni fa, quando ho cominciato a scrivere e a raccontare storie. La passione per la narrazione e per l’incontro con i lettori è poi cresciuta soprattutto grazie alle insegnanti che via via mi aprivano le porte delle scuole, permettendomi questa cosa molto preziosa che è il confronto con i bambini. Quando si ha a che fare con i piccoli si capisce immediatamente e senza sovrastrutture se il racconto che si propone è adatto o meno, se deve essere corretto o perfezionato. Quindi questa palestra continua e quotidiana mi ha permesso poi di continuare il mio lavoro.

Lei è autrice di alcuni libri di successo rivolti ai bambini quali Ecco dove, Gioco il mondo e Piccino, tutti pubblicati all’interno della collana “Il Leone Verde Piccoli”. Il suo nuovo libro, Buona notte amore mio, ha una struttura che si differenzia sia da quella di un classico albo illustrato, sia da quella dei suoi libricini fotografici. Può illustrarci le sue caratteristiche?

L’idea di utilizzare questo tipo di formato, e scrivere quindi tante piccole storie divise per schede singole, è stata dell’editrice de Il Leone Verde Edizioni, Anita Molino. E io ho risposto subito con entusiasmo! Mi ero già occupata di storie brevi, ma non avevo mai utilizzato questo formato. Sapevo però che sarebbe andato incontro a un bisogno specifico delle famiglie, e immaginavo che avrebbe suscitato entusiasmo. Si tratta di ventotto storie, indipendenti l’una dall’altra, riportate su schede singole, illustrate sul lato opposto dalla bravissima Chiara Tassinari. Possono essere scelte singolarmente, a coppie oppure a gruppi di due o tre per volta, ed essere proposte ogni sera ai bambini, prima di addormentarli, come narrazioni, giochi di contatto e coccole. Accompagnarli al momento della buona notte è importante, perché permette di arricchire la relazione. È un dono d’affetto e di amore caratterizzato dalla presenza dei genitori nell’addormentamento con i bimbi (naturalmente io, come mamma, sostengo il sonno condiviso). Non si tratta quindi di depositare i piccoli nel letto o di intrattenerli. Si tratta di coccolare i nostri bambini.

Secondo lei, nel mondo di oggi, c’è ancora bisogno di una bella storia della buona notte?

Sì, assolutamente. Soprattutto nel mondo odierno, dove tutto è molto frammentato e veloce, possono accadere cose bellissime attraverso la narrazione: le storie, infatti, non sono prove d’attore, ma prove d’amore. Il racconto è un dono che i genitori consegnano ai figli. Durante la narrazione il tempo si ferma; c’è lentezza, cosa di cui abbiamo tanto bisogno; c’è lo scambio di uno sguardo o di una coccola. Raccontare una storia, come ho scritto anche in un altro dei miei libri, Mi fai una storia? (un volume per genitori edito all’interno della collana “Il Bambino Naturale”) significa dire ai bambini “io sono qui con te, e ci sarò per sempre”. Attraverso le storie (che naturalmente variano a seconda delle diverse tappe di sviluppo del bambino) si fa inoltre il dono di un nutrimento perfetto, che alimenta sia il cervello sia il cuore ed è quindi fondamentale.

Quindi, in un certo senso, la condivisione della lettura con mamma e papà può incidere positivamente sul processo di crescita di un bambino nei suoi primi anni di vita? E negli anni successivi?

Negli anni successivi sicuramente. Ma occorre condividere la lettura insieme ai bimbi fin da subito. E il libro è lo strumento che ci offre questa possibilità. È stato provato, infatti, che i bambini che da piccolissimi vengono abbracciati dai genitori durante la narrazione di una storia (attraverso l’ausilio di un libro) diventano bambini non soltanto più intelligenti, più capaci di concentrarsi e di mantenere l’attenzione, ma anche bambini più felici, perché maggiormente disposti a caricarsi delle fatiche della quotidianità. Inoltre saranno disposti ad ascoltare le storie degli altri, e avranno l’opportunità di trovare più facilmente le soluzioni ai vari problemi quotidiani. E anche se non dovessero diventare dei lettori forti da mille pagine a settimana, saranno comunque persone con una marcia in più a livello umano.

Buona notte amore mio è diviso in sezioni tematiche che hanno uno scopo ben definito: ad esempio le storie della sezione Baci possono aiutare i piccoli a lenire traumi e dolori. Quanto è importante, per un genitore, imparare a gestire certi stati d’animo attraverso la lettura di una storia di qualità?

Si tratta di uno strumento che noi abbiamo voluto fornire proprio perché non c’è un orientamento specifico in questo settore. Secondo noi era davvero il caso di tendere una mano alle famiglie, le quali spesso non conoscono le caratteristiche dei libri o dei singoli racconti, caratteristiche che hanno poi delle ricadute nell’immaginario e nell’intimo dei bambini. Dobbiamo pensare che molte storie agiscono per archetipi ed entrano nell’animo del bimbo a livello inconscio. Dunque le parole sono strumenti molto potenti che però noi, a volte, utilizziamo senza coscienza, senza sapere quello che vanno a toccare. Per questo abbiamo studiato appositamente delle situazioni narrative significative, con intrecci particolari che possano rispettare le necessità dei bambini. Nelle storie della sezione Baci, ad esempio, abbiamo pensato a un bimbo che abbia pianto molto durante la giornata dopo aver vissuto un trauma (piccolo o grande), che abbia versato un po’ di lacrime e che sia ancora addolorato. Perciò siamo stati molto attenti a rispettare il suo stato d’animo e la necessità di ricevere un “bacio sulla bua”, grazie anche al lavoro della nostra editor Cristina Petit, che ha curato l’aspetto grafico del cofanetto. Sul fondo delle carte c’è una sorta di garza, una benda sul graffio che il bimbo si è fatto cadendo. Il significato è proprio questo: sono storie che vanno a toccare ogni singolo aspetto emotivo, nelle quali la narrazione non è mai pesante e le storie diventano abbracci, massaggi e coccole, espressione di uno sguardo materno e paterno sull’intimo del bambino.

Quali storie possiamo trovare all’interno del suo libro?

Ci sono ventiquattro storie inedite scritte da me e quattro storie classiche molto conosciute dai bambini e dalle famiglie, una per ogni area. Ad esempio i lettori troveranno una riscrittura della famosissima fiaba Riccioli d’oro nella sezione Massaggi. Le altre storie “famose” contenute nel libro sono La gallinella saggia, I musicanti di Brema e I tre porcellini.

Ogni storia è collocata nell’area emotiva di pertinenza. Tutto è studiato in maniera particolare.

Sabato 26 maggio, alla Fiera del Bambino Naturale di Chiari, è previsto un incontro nel quale lei presenterà Buona notte amore mio al pubblico. Chi non può assolutamente mancare a questo appuntamento?

Mi verrebbe da dire che non può mancare nessuno, perché si tratta di un prodotto per la famiglia. L’età di riferimento, per quanto riguarda le carte illustrate, va da 0 a 10 anni. Quindi, anche se di solito ci focalizziamo sui bambini molto piccoli (per una necessità del nostro pubblico), negli incontri abbiamo voluto coinvolgere anche i fratellini un po’ più grandi, e anche i papà, le mamme, i nonni, le nonne… la famiglia intera. Perciò in quel momento io non parlerò a livello teorico. Avrò invece un letto morbido, con i cuscini. Avrò il mio piccolo bimbo (un po’ peloso, perché si tratterà di un peluche). E giocheremo insieme con queste carte. I partecipanti potranno così vedere come gioco con i movimenti, perché non dimentichiamo che è importantissimo muovere le storie e proporle in maniera giocosa.

Tutti i fruitori del libro, comunque, hanno la possibilità, attraverso un’applicazione accessibile da cellulare, di sentire la mia voce che racconta. Una voce di mamma che pone gli accenti da una parte o dall’altra della storia, per dare qualche piccolo spunto, fermo restando che le voci di mamma e papà rimangono uniche e insostituibili.

Intervista di Chiara Costa a Elisa Mazzoli